Una semplice panchina in un parco qualunque, come quella raffigurata in questa foto, come migliaia di altre che si possono trovare ovunque. Eppure, ogni volta che ne vedo una non posso fare a meno di pensare che proprio su un'anonima panchina di un parco di quartiere è nata la mia amicizia con Gabriella, la vera "amica del cuore", la persona che so di avere sempre accanto in ogni momento, bello o brutto che sia.
Spesso lungo il nostro cammino incrociamo persone apparentemente per caso, ma presto ci rendiamo conto che se le abbiamo incontrate un motivo ci deve pur essere. Per noi è stato esattamente così. Sono state le nostre figlie a fare amicizia per prime, sera dopo sera in quel parco dove loro giocavano e io cercavo un attimo di relax dopo una giornata di lavoro.
In quel periodo vivevo la fine del mio matrimonio con enormi sensi di colpa, nonostante non fossi stata io a volerlo, e cercavo di adeguarmi in qualche modo alla mia nuova condizione, tra mille difficoltà, dubbi, paure...quante volte seduta su quella panchina avevo lo sguardo perso, assente, impegnata in un turbine di pensieri, intenta a immaginarmi quale sarebbe potuto essere il mio futuro. Poi una sera lei si siede accanto a me e, come se niente fosse, iniziamo a parlare, ma nulla a che vedere con le chiacchiere classiche da madri...istintivamente abbiamo parlato di noi. Ricordo di essere stata io a cominciare, chiedendole se anche lei era separata, dal momento che avevo notato che sua figlia era accompagnata alcune volte dal padre e altre da lei. La sua risposta affermativa ha dato inizio al racconto delle nostre esperienze, uguali in tutto e per tutto. Ricordo il reciproco stupore nel renderci conto che avevamo passato le solite vicissitudini con le stesse modalità e le medesime conseguenze sulla nostra vita quotidiana. Eravamo due perfette estranee, ma con estrema naturalezza ci siamo confidate come se fossimo amiche da sempre. Da quella sera non ci siamo più staccate. La panchina di quel parco è diventata il luogo del nostro appuntamento nelle calde serate estive, una sorta di confessionale dove ci confrontavamo e ci davamo sostegno reciproco. Nel giro di poco tempo abbiamo iniziato a frequentarci sempre più assiduamente, a far parte l'una della vita dell'altra, a condividere ogni giorno piccoli e grandi problemi e, per fortuna, anche qualche momento di spensieratezza. Fisicamente e caratterialmente così diverse...eppure in fondo così uguali, con lei riesco ad aprirmi come non ho mai fatto con nessuno, senza paura di essere giudicata, ma con la sola consapevolezza di avere qualcuno accanto che mi capisce sempre. Qualcuno che ha sempre il consiglio giusto, disponibile a darmi sostegno non solo a parole, ma anche con i fatti.
Una nuova estate è iniziata e come è nostra abitudine da ormai qualche anno, l'appuntamento serale al parco è diventato irrinunciabile. Mentre i nostri figli giocano allegramente, una parte della nostra vita si racconta sempre sulla solita panchina: quelle assi di legno ormai sciupate dal tempo e dalle intemperie si riempiono della nostra storia, diventando il simbolo di una splendida amicizia che spero possa durare per sempre.