giovedì 23 giugno 2011

UN PO' DI POESIA...

Ho sceso, dandoti il braccio, almeno un milione di scale
e ora che non ci sei è il vuoto ad ogni gradino.
Anche così è stato breve il nostro lungo viaggio.
Il mio dura tuttora, né più mi occorrono
le coincidenze, le prenotazioni
le trappole, gli scorni di chi crede
che la realtà sia quella che si vede

Ho sceso milioni di scale dandoti il braccio
non già perché con quattr'occhi forse si vede di più.
Con te le ho scese perché sapevo che di noi due
le sole vere pupille, sebbene tanto offuscate,
erano le tue. 


Sarà l'orario, preludio di una notte insonne, sarà l'inizio dell'estate, ma questa sera mi è venuta in mente questa poesia di Montale ed ho deciso di condividerla con voi. Ho sempre pensato che fosse la dichiarazione d'amore più dolce e commovente che un uomo possa fare alla sua donna. Montale, come tutti saprete, la scrisse dedicandola alla moglie che non c'era più.
Credo sia questa la vera essenza di un rapporto di coppia: affrontare la vita fianco a fianco, sapendo di poter fare affidamento sull'altro in ogni momento. Mi chiedo perché oggi le cose non vadano esattamente in questo modo. Vorrei tanto che questi versi arrivassero a coloro che alla prima difficoltà si sono arresi, mandando all'aria un matrimonio, sfasciando una famiglia e pensando di lasciarsi il passato alle spalle come se niente fosse.
Mi viene in mente la mia vicina di casa, una dolcissima signora ultra-ottantenne, che quando suo marito è mancato alla ragguardevole età di 96 anni, piangeva come una bambina e si vergognava di questo, ben consapevole del fatto che l'età della sua morte fosse di tutto rispetto. Ho provato una forte tenerezza in quel momento e abbracciandola le ho detto:"Si consideri fortunata, è vero, ma si senta anche libera di piangere quanto desidera. Eravate una cosa sola e lo sarete per sempre!"
E con questo pensiero particolarmente romantico (è un lato di me che ho nascosto da qualche parte, ma che ogni tanto mi piace rispolverare!) vi auguro una serena notte...

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